PRIMO PERCORSO



Piazza Plebiscito
Piazza Plebiscito:
La grande piazza, presenta un lato semiellittico con portico a colonne che si chiude al centro con la facciata della chiesa di S.Francesco di Paola, chiesa votiva di Ferdinando I (1816), ispirata al Pantheon di Roma. Ai lati brevi sorgono l'ottocentesco PALAZZO DELLA PREFETTURA, costruito da Leopoldo Laperuta, e il settecentesco
PALAZZO SALERNO.
Nei secoli XIII e XIV, furono costruiti conventi e chiese, al posto dell'attuale Palazzo Salerno, sorgeva il monastero dedicato alla Vergine chiamato "S.Croce" o di "Sancta Maria ad Crucem" e dove ora sorge il Palazzo della Prefettura, vi era un altro monastero, quello di "Santo Spirito" (1326), inoltre tra questu due monasteri ne sorse un altro detto dei "SS. Luigi e Martinello", enominato anche di "S. Luigi a Palazzo" o "S. Luigi".

Palazzo Salerno

Palazzo Prefettura
Basilica di S.Francesco Di Paola:
La Chiesa fu eretta nel secolo scorso per volere di Ferdinando I. E' preceduta dalle statue equestri di Ferdinando IV di Borbone e di Carlo III di Borbone e fu realizzata da Pietro Bianchi, l'intero circolare è delimitato da colonne e pilastri.
L'altro lato lungo della grande piazza è occupato dal Palazzo Reale.
E' uno dei miglori monumenti sacri in stile neoclassico di Napoli e d'Europa, nella chiesa Basilica si accede salendo quindici scalini di marmo bianco di Carrara, il pronao è formato da dieci colonne e da altrettanti pilastri che sostengono il timpano, che alla sommità di mezzo presenta una statua della "Religione" e negli estremi più bassi le statue di San Francesco di Paola e di San Ferdinando di Castiglia. Nel vano centrale della Basilica, si ammirano otto colossali statue raffiguranti i quattro Evangelisti e i quattro sommi Dottori della Chiesa, due latini e due greci.
Il porticato esterno è sostenuto da quarantaquattro colone doriche.
Palazzo Reale:
Costruito all'inizio del XVII sec. da Domenico Fontana, fu trasformato all'interno nel secolo successivo e restaurato nel 1800 con la nuova sistemazione del giardino pensile di Gaetano Genovese. Dal portale con doppie colonne laterali sostenenti la loggia, si passa nel portico rimaneggiato nel 1700 dal Vanvitelli che ne ricavò delle nicchie dove presero posto le statue dei principali
Sovrani di Napoli. Nel cortile del Fontana, è l'ingresso all'appartamento storico; nell'atrio è una porta di bronzo, qui trasferita dal Castel Nuovo, opera di Guglielmo Monaco, divisa in sei rilievi che celebrano la vittoria di Ferdinando I su Giovanni d'Angiò.

Palazzo Reale
L'interno è con uno Scalone d'Onore costruito nel 1651 da Francesco Picchiatti e decorato, nel 1837, con preziosi marmi colorati da Gaetano Genovese e con sculture di diversi artisti, la Cappella, di Maria Cristina, fu eretta nel periodo 1660-1680 su disegno di Cosimo Fanzago, è uno dei più ricchi ambienti del palazzo.
Il Teatro di Corte, salone rettangolare adattato dal Fuga nella II metà del 1700, è testimonianza dei reali per le rappresentazioni teatrali, fu ricostruito nel 1950 dopo i danni di una bomba. E' adorna di notevoli opere d'arte, tra le quali il bellissimo dipinto dell'Assunta, di Domenico Morelli, nella vòlta, e il noto fregio di Giuseppe Cammarano, tutt'intorno alle pareti, rappresentante angeli con simboli religiosi. Il ricchissimo altare maggiore, in pietre dure e bronzo dorato, è opera di Dionisio Lazzari, eseguita nel 1678. Fu residenza dei vicerè, poi della dinastia borbonica e, saltuariamente, dei re d'Italia, oggi è sede della biblioteca nazionale.
La Sala Diplomatica, decorata da Francesco De Mura che dipinge ad olio nella volta l'Allegoria delle virtù dei sovrani, gli arredi fastosi della sala risalgono all'Ottocento, mentre alle pareti si ammirano dipinti del primo Settecento.
La Sala del Trono, il soffitto con figure neoclassiche di figure femminili a bassorilievo che rappresentano le quattordici province del Regno, sulla parete di fronte al trono è il ritratto di Ferdinando I, realizzato al ritorno del re da Palermo, dove il sovrano si era rifugiato dopo la vittoria dei francesi.
lo Studio del Re, detto poi "di Umberto", è arredato con preziosi mobili Impero della più raffinata ebanisteria francese intorno al 1810, le pareti ornate da affreschi di paesaggi e vedute realizzati da artisti dell'Ottocento.
Il Salone d'Ercole, salone da ballo decorata con ritratti dei vicerè e dei capitani generali del Regno.
La Cappella Reale, con porta cinquecentesca che chiude la Cappella reale. L'interno mostra l'assetto tardo ottocento, nel soffitto la tela di Domenico Morelli con l'Assunta (1869) propone il tema cui la cappella è dedicata.


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